Un blog che parla di green economy lontano dalle cronache ufficiali e dai comunicati aziendali. Le storie del mondo green raccontate da un altro punto di vista.

Chicco Testa, oggi nuovo presidente di Assoelettrica, raccontato da Filippo Ceccarelli ai tempi della sua presidenza al Forum per l’energia nucleare. E non solo…..

Dalla comunicazione all'internet delle cose: per l'Italia un aiuto contro la...In occasione della nomina di Chicco Testa a presidente di Assoelettrica, l’associazione  che riunisce i produttori termoelettrici, le raffinerie e alcune società attive nelle rinnovabili, ripropongo l’articolo che Filippo Ceccarelli ha scritto il 21 gennaio 2011 sulla rubrica de Il Venerdì “Indizi visivi”.

“Le notizie hanno la memoria corta” e la storia professionale di Chicco Testa ha un che di miracoloso che vale la pena ricordare. Da ambientalista a presidente Enel, fondatore del  Forum per il nucleare ma anche presidente del Consiglio di Amministrazione di ACEA e, tra gli altri, azionista in società che spaziano dalle fonti fossili a quelle alternative. Del resto in Italia i grandi manager si contraddistinguono proprio per essere versatili, agili, flessibili. Così eclettico che, se lo si vuole come speaker per un evento di alto livello, si può prenotare sul sito di CSA Italia che lo presenta come: ““One of Rome’s most influential business leaders”

Scrive Ceccarelli: “La scelta nucleare, come spiega nel suo servizio Paolo Casicci (pubblicato sullo stesso numero del Venerdì, nda), è una faccenda delicata per tutti. Ma Chicco Testa, antinuclearista convertito e oggi presidente del Forum che con l’Enel e con altre aziende del settore spinge per il ritorno delle centrali, è comunque contento di esserci.

La foto che compare a pagina 36 lo immortala infreddolito ma come al solito molto soddisfatto. “Davanti al sarcofago che contiene i resti del reattore n.4 della centrale di Chernobyl

La didascalia se l’è scritta da solo, e anche l’istantanea che lo ritrae in quel luogo sinistro proviene dal telefonino di un suo amico o accompagnatore. Come si vede, non è un’immagine particolarmente bella. Né francamente si capisce tanto bene che cosa esprima quel pellegrinaggio e a che cosa punti l’appagata presenza di Chicco.

Eppure, nella sua sospesa ambiguità, questa foto a tal punto certifica, prolunga e rinverdisce l’epopea iconografica del personaggio, da far nascere il dubbio che ancora una volta il suo protagonismo, la sua voglie di esserci, il desiderio di farsi notare e possibilmente ammirare, ecco, che tutto questo prevalga sui contenuti stessi delle sue controversie iniziative.

Intendiamoci, è questo un tratto abbastanza diffuso tra i vip. Ma l’epopea iconico-chicchiana ha una partenza che pochi possono vantare: la partecipazione, nei primi anni ’80, a un fotoromanzo uscito sul giornale che reclamava i diritti civili delle prostitute, Lucciola, dove comparve in mutande con il seguente fumetto: “Francesca, Francesca, sei il tipo di donna che può farmi impazzire!”.

Era un’iniziativa a suo modo politica e pioneristica. Dopo di che, fattosi ormai un nome nel mondo dell’ambientalismo e debitamente eletto in Parlamento, si aprì per Testa la stagione della mondanità intelligente e delle feste al mare, con numerosi scatti che lo ritraevano tutto abbronzato e vestito di bianco, con belle signore bionde e craxiani incontrati sulla via di Capalbio.

Quindi la presidenza dell’Enel, assegnatagli da qualche governo di centrosinistra, trovò degna illustrazione nell’imponente foto ritratto equestre allorchè Chicco volle mostrarsi ritto in sella su un magnifico cavallo bianco, a nome Doge. Così come, nel successivo foto-ripiegamento, ebbe invece il gusto di farsi cogliere nella massima intimità, sul lettone con moglie e figli, però sempre in posa, facendo finta di leggere il giornale, sotto un’agognata pioggia di flash. Prima di riconsegnarsi – scriveva allora Ceccarelli – alla causa nucleare e al suo ineffabile turismo.

Oggi eccolo, instancabile e di nuovo alla ribalta delle cronache, con la nomina a presidente di Assoelettrica. Del resto presenzialismo e ambientalismo (presunto o vero che sia) vanno spesso a braccetto.