Un blog che parla di green economy lontano dalle cronache ufficiali e dai comunicati aziendali. Le storie del mondo green raccontate da un altro punto di vista.

Secondo quanto riportato dall’Unità edizione di Firenze di oggi, anche alla Power One di Terranova Bracciolini, in provincia di Arezzo, c’è aria di incertezza. L’azienda, portata ad esempio dal Ministro Clini come fiore all’occhiello dell’innovazione su territorio italiano, divenuta negli ultimi 5 anni il secondo produttore mondiale di inverter fotovoltaici ed eolici e famosa per fatturati da record e nuove assunzioni, non vuole sentire parlare di lavoro a tempo indeterminato.

A lanciare l’allarme le rappresentanze sindacali e le segreterie provinciali di Fim, Fiom e Uilm che, fanno sapere, “nonostante i proclami sulle assunzioni fatte negli scorsi mesi, l’azienda non intende confermare i lavoratori a tempo determinato“.

Nel mirino delle rappresentanze sindacali, come riporta l’Unità, anche la riduzione delle aree produttive in seguito all’entrata del Quinto Conto Energia, le esternalizzazioni di alcune parti e, in generale, una gestione della produzione ritenuta estemporanea, legata “unicamente” all’immediata domanda del mercato.

Il timore“, spiegano dalle RSU, “è che un’azienda da sempre all’avanguardia, capace di innovare nonostante la crisi, non riesca più a trasformarsi e che vengano meno le attività di ricerca e sviluppo“.

Lo stabilimento di Terranuova Braccialini è famoso per essere sopravvissuto a più riconversioni industriali: dalla produzione di avvolgimenti elettromagnetici per i motorini di avviamento della Piaggio, al montaggio di schede elettroniche, alla telefonia, fino al fotovoltaico. “E se il fotovoltaico quindici anni fa era uno dei tanti settori – dicono dalle rappresentanze sindacali – oggi è rimasto l’unico”.