Dal Veneto l’appello al Ministro Passera per salvare le aziende in crisi
Sole in ombra anche per le fabbriche di Carmignano del Brenta, di Cittadella, di San Pietro Viminario dove hanno sede, rispettivamente, la tedesca Solon, Helios Technology e X Group.
“Una crisi che”, come riportano le fonti sindacali della Fim-Cisl, “si fa sempre più pesante e potrebbe coinvolgere, indotto compreso, circa 5000 occupati”.
La filiale di Carmignano del Brenta della multinazionale tedesca Solon ha fermato un turno di produzione con 60 addetti in cassa integrazione mentre in X Group, partecipata dalla finanziaria Veneto Sviluppo, è cassa integrazione per 60 persone e si sta pensando ad un nuovo piano industriale per la riconversione del business. Helios Technology sta invece producendo ma sul suo capo pende, dalla primavera scorsa, l’esito di un arbitrato internazionale secondo cui i cinesi di Ldk chiedono 50 milioni di dollari. La Corte d’Appello di Venezia ne ha sospeso l’esecuzione fino alla fine del 2013 ma da Ldk chiedono ai giudici di anticipare la decisione visto le incertezze che riguardano la controllante di Helios Technology, la quotata Kerself, entrata oggi ufficialmente nella lista nera della Consob.
Ed è proprio il dumping cinese sul mercato italiano che sembra alimentare i venti della crisi del fotovoltaico, in Veneto, come nel resto d’Italia. Secondo Andrea Bonato, della Fim Cisl: “l’eccellenza italiana esiste anche in questo settore e tra pannello e pannello ci sono differenze di rendimento e durata”. Vero è che in Veneto, come altrove, la conquista asiatica del mercato può contare su delle reti di vendita particolarmente aggressive che riescono a raggiungere le famiglie mentre le industrie del fotovoltaico sono in affanno per la stretta del credito e, la riduzione delle commesse.
Tra oggi e domani il segretario della Fim Cisl Veneto spedirà un telegramma al nuovo Ministro dello Sviluppo Economico, Corrado Passera, in cui lo inviterà ad intervenire prima possibile a tutela del settore delle energie rinnovabili chiedendo l’emanazione, in tempi brevi, di un nuovo decreto che chiarisca gli incentivi per il 2012.
La situazione è diventata, nelle ultime settimane, talmente grave che giovedì prossimo, nell’ufficio dell’assessore provinciale al lavoro, Massimiliano Barison, si terrà un secondo incontro nell’arco di un mese per fare il punto della situazione.
Ascolta l’intervista ad Andrea Bonato Fim Cisl Veneto su Radio Radicale
Salve dott.ssa Navone e Blackblockp;
Blackblockp capisco la tua frustazione, e immagino tu sia un dipendente Xgroup date le considerazioni, personalmente ho visto la cosa da fuori, nel ruolo di fornitore e creditore, e posso solo confermare quanto detto aggiungendo però due elementi;
A) dove erano i 30 soci di xgroupspa quando i “loschi figuri” hanno sperequato milioni di euro? E veneto sviluppo non ha controllato prima di immettere liquidità? – sono soldi pubblici in fondo.
B) per quel che riguarda la possibilità di diventare “fabbriche cacciavite” vorrei fare un raffronto fra Helios e Xgroup
– Helios Techonology é un gioiello tecnologico e organizzativo, per quel che riguarda qualità produzione e prodotto, (a differenza di Xgroup nessuno mette in discussione la qualità Helios) molto meno come amministrazione, dove comunque un investitore, anche occhi a mandorla, può rivolgere le sue attenzioni – non sono contrario a operazioni di questo tipo per salvare occupazione e competenze ma è, comunque, il sintomo del fallimento della ns. classe politica e della imprenditorialità Veneta.
– Xgroup, o meglio l’assieme delle società controllate dall’Xholding é invece una serie di scatole vuote, un insieme di complicate congetture finanziarie, tecnologicamente obsoleta già dalla nascita, priva di una moderna struttura organizzativa a livello di produzione e qualità, esemplare il fatto che
Per dare un ulteriore supporto a queste affermazioni durante il mio rapporto come fornitore ho constatato che;
· é l’unica azienda del settore che non è riuscita a conseguire la certificazione ISO9000, quindi incapace di attrarre investitori se non degli sprovveduti; d’altra parte era più facile agire indisturbati nella confusione, i “loschi figuri” e aggiungo i loro tirapiedi, lo sapevano bene.
· oltre l’80% del personale impiegatizio é impegnato nell’ambito della amministrazione finanziaria a totale discapito del personale delle operation, che era/è pertanto sottodimensionato, in alcuni casi totalmente inadeguato per precise scelte di politica aziendale.
· alle poche figure capaci sono state legate le mani, in quanto i managers volevano agire indisturbati – conosco personalmente brave persone che lavorano nell’azienda, ed é un peccato vedere quanto la meritocrazia in Xgroup fosse un’utopia per loro. La carriera in Xgroup si faceva accorciando le gonne e aumentando le scollature, diventando yesman o meglio yeswoman dato che non esiste ombra di personale maschile a livello quadri; un altro vizio di stile Berlusconiano.
Per quel che riguarda invece il futuro delle tre “superstars” concordo con blackblocp , la prigione sarebbe la soluzione, ma purtroppo siamo in Italia e questi li ritroveremo in qualche altra posizione, magari istituzionale, con una pelle nuova come le serpi in primavera, ripuliti ma sempre loro.
Gentilissimo Alberto,
la ringrazio per il dettaglio sulla situazione in Veneto, sicuramente utile anche dal punto di vista giornalistico per chi vorrà appronfondire il tema. La fotografia dal lei tracciata, purtroppo, è identica a quella di altre aziende del settore sul territorio italiano. Chi più chi meno ha i suoi scheletri nell’armadio. La crisi delle aziende come già detto più volte viene da lontano e, al contrario di altri settori che lamentano uno “Stato assente” lo stesso non si può dire per il fotovoltaico. Un ridimensionamento del settore è da tempo auspicabile: chi è serio continuerà ad essere presente sul mercato, chi no, scomparirà. Il problema però è, ancora una volta, quali saranno i risultati occupazionali di questo ridimensionamento. Probabilmente l’industria delle rinnovabili è stata sacrificata per favorire qualche altro settore ma questo è uno scenario di cui si comprenderanno gli sviluppi in futuro.
Conosco le situazioni di Xgroup e Helios. Due aziende diverse ma simili nella gestione “allegra” dei dirigenti preposti alla conduzione, dirigenti che in tutto e per tutto assomigliano alla peggiore specie dei politici italiani, personaggi impegnati più nel personale arricchimento che nella gestione aziendale, capaci di dare la colpa prima al decreto Romani, poi al dumping cinese e poi alla crisi. E mentre questi prendevano, non più tardi di 8 mesi fa premi a 5 zeri per bilanci pompati le aziende e i loro dipendenti ora sprofondano. Sono dell’altro giorno le dimissioni delle tre superstars del fotovoltaico italiano (Xgroup) che dopo aver sperperato (intascato) milioni lasciano l’azienda in ginocchio, decine di dipendenti a casa in cassa a zero ore.
Per non parlare dei danni alle piccole aziende fornitrici, artigiani che rischiano di saltare per queste condotte allegre.
Smettiamola di dare la colpa alla crisi, ai cinesi, si, ci sono queste “concause”, ma le colpe vere hanno dei nomi e cognomi che dovrebbero passare il resto della loro vita in carcere per i danni causati al tessuto sociale, alle professionalità di tanti giovani che hanno investito le loro speranze nelle promesse di questi loschi figuri.
La classe imprenditoriale italiana ben si adegua alla politica e, non a caso, il modello Berlusconi ha trionfato per tanti anni. Tu parli di X Group ma Kerself, la società quotata che controlla Helios Technology sta vivendo un complicato riassetto societario con un aumento di capitale dove, guarda caso, viene ceduto il 20% ai cinesi di Zongyl, da tempo fornitori del gruppo. Il destino delle aziende italiane, di questo settore come di altri, sarà quello di diventare delle “fabbriche cacciavite” in mano a chi, comunque, sulle rinnovabili ha investito e sta investendo: i produttori cinesi.
Naturalmente fino al prossimo giro dove ci sarà un mercato più interessante dell’Italia!