Un blog che parla di green economy lontano dalle cronache ufficiali e dai comunicati aziendali. Le storie del mondo green raccontate da un altro punto di vista.

Oggi alla Camera dei Deputati il Movimento Cinque Stelle ha presentato  un’interrogazione parlamentare al Ministro del Lavoro, Enrico Giovannini, con la richiesta di un tavolo istituzionale per affrontare i temi della perdita di posti di lavoro nel settore delle energie rinnovabili.

1317728900838_crisi_grecia_lavoratori_bloccano_ingresso_ministeri_videostill_1Alle 15 di oggi  è andato in onda  il question time trasmesso dalla Rai in diretta televisiva dall’Aula di Montecitorio. Uno dei temi all’ordine del giorno contenuti nel documento era come salvaguardare il livello occupazionale nel settore delle rinnovabili a fronte della crisi economica e del credito, del crollo del prezzo delle celle e dei moduli, oltre che per il raggiungimento in pochi mesi del limite finanziabile con le risorse previste dal “quinto conto energia”.

Secondo il Movimento Cinque Stelle, “sarebbe opportuno sostenere il comparto garantendo la stabilità al sistema incentivante previsto dal cosidetto “decreto ecobonus” che proroga al 31 dicembre 2013 le detrazioni fiscali del 50% per gli interventi di ristrutturazione degli edifici, inclusi gli impianti fotovoltaici, considerandone, inoltre, un eventuale innalzamento percentuale“.

Più domande sorgono spontanee. Ma cosa c’entrano i casi delle due aziende citate (MX Group e Solarday) che fino a due anni fa producevano moduli fotovoltaici, che oggi sono ufficialmente fallite? Nulla potrebbe riportarle in vita dal momento in cui, oltre a essere figlie di quella speculazione di cui ben racconta una delle operaie in un’intervista,  stavano a monte della filiera, oggi praticamente scomparsa in Italia. O, per meglio dire, assorbita dalle produzioni cinesi da cui provengono moltissimi moduli installati in Italia e la cui concorrenza ha peraltro cancellato o messo in difficoltà molti produttori italiani. E soprattutto con l’ecobonus il mercato dovrebbe riprendersi, ma a valle della filiera, cioè per tutti gli installatori, gli energy manager e i tecnici ma non certo per chi deve rimettere in piedi delle produzioni Made in Italy senza poter contare sugli incentivi.

La buona notizia è che il Ministro Giovannini si è impegnato ad aprire un tavolo di concertazione per salvaguardare la situazione occupazionale dei lavoratori delle due aziende, ma l’impressione è che le vicende dei lavoratori siano state più “uno spunto” per chiedere la – giusta e debita – proroga dell’ecobonus piuttosto che la giusta e debita proroga del loro posto di lavoro. Tant’è che Walter Rizzetto del Movimento Cinque Stelle, ha spiegato che: “la cassa integrazione non è la soluzione ma solo l’anticamera alla chiusura o al fallimento delle aziende (peraltro già fallite da un anno e mezzo ndae che quindi si richiede la proroga dell’ecobonus al 2014 per salvaguardare ulteriormente i posti di lavoro”.

Quindi che c’azzecca l’ecobonus con tutto questo? O meglio, perchè i lavoratori devono fare sempre da scudo alle controversie politiche soprattutto se mancano gli argomenti e gli approfondimenti del caso?

A questo punto sorge spontanea un’altra domanda. Vale a dire perchè non sono stati chiesti i tavoli per altre aziende in crisi e per gli altri lavoratori che, secondo il Gifi, l’Associazione di categoria del fotovoltaico, sarebbero ben 6 mila? Ma non solo. Basterebbe scorrere le cronache di questi giorni per scoprire che ben due fabbriche delle rinnovabili con sede a Taranto (Vestas e Marcecaglia) hanno chiuso i battenti. Una strana coincidenza che riporta alle pagine di questo blog.

Il 7 ottobre 2013 Il Fatto Quotidiano ha trasmesso un’intervista alla sottoscritta e agli operai delle due aziende in occasione della presentazione del libro “Il sole, le ali e la civetta”. Probabilmente, ma solo probabilmente, se le notizie dalla memoria corta non venissero riportate in vita da altre notizie più recenti (e dall’impegno di chi le dà), nessuno si sarebbe ricordato di questa emergenza. In questa emergenza però ce ne sono altre. Nel documento che riporta le interrogazioni di oggi, si cita anche la situazione degli oltre 200 operai del distretto più importante per il settore, quello in provincia di Padova, il cui indotto coinvolge 5.000 persone. E anche questa è un’altra storia “riportata in vita” da Il sole, le ali e la civetta a cui peraltro un altro parlamentare del Movimento Cinque Stelle, Mattia Fantinati (intervistato nel libro), ha assistito in prima persona durante la presentazione  a Cittadella, in provincia di Padova, il 6 ottobre scorso.