Un blog che parla di green economy lontano dalle cronache ufficiali e dai comunicati aziendali. Le storie del mondo green raccontate da un altro punto di vista.

Secondo quanto riportato da Stefano Agnoli sul Corriere della Sera di sabato 15 ottobre, il Ministero delle politiche agricole Saverio Romano avrebbe proposto un provvedimento dal titolo “Condono in materia di impianti di produzione di energia elettrica alimentati da fonti rinnovabili” da inserire nel decreto sviluppo al quale sta lavorando il Ministro Paolo Romani. Secondo la notizia riportata dal Corriere della Sera e, ripresa anche dalla Padania di domenica 16 ottobre: “si tratterebbe di sedici paragrafi per sancire un nuovo “condono tombale” non solo amministrativo ma anche penale a favore di chiunque “abbia interesse” in un impianto di energie rinnovabili costruito senza autorizzazione, o la cui autorizzazione (o denuncia di inizio attività, al cosidetta DIA), stia per essere annullata.

Se dovesse passare un provvedimento del genere è inutile dire che sarebbe un disastro totale, non solo per lo scempio che si potrebbe fare di territori incontaminati ma soprattutto per gli illeciti legati alle fonti rinnovabili così come denunciato anche dal presidente della Commissione Antimafia, Beppe Pisanu: “Le indagini dimostrano che criminali di un certo peso riescono a individuare anche gli strumenti più sofisticati di intercettazione e ricorrono con abilità a intrecci finanziari e societari per muovere i loro capitali. Mi riferisco all’abilità con cui scelgono i settori più redditizi di investimento”. “Basti pensare”, ha dichiarato il presidente della Commissione Antimafia, “a quello che stanno facendo nel settore della green economy e delle energie alternative“.

Secondo però quanto riportato dallo stesso Corriere della Sera del giorno dopo, pare che al ministero per lo Sviluppo siano orientati a dare parere negativo. Un segnale che, sempre secondo Agnoli, dimostrerebbe la volontà di governare realmente un settore delicato come quello dell’energia. Dissipando, oltretutto, il dubbio che qualcuno stia già pensando a procacciarsi futuri dividendi elettorali”.

Non dimentichiamo la campagna dei mesi scorsi del Corriere della Sera a favore delle azioni intraprese dal Ministro Romani  che, a pochi mesi dall’entrata in vigore del nuovo decreto, decise di rivedere nuovamente gli incentivi destinati al fotovoltaico. Cambio di indirizzo che costò all’Italia  il richiamo dell’Unione Europea  per non avere rispettato le regole del gioco e per cui le aziende del settore hanno intraprese numerose azioni legali, ancora in sospeso. Allora la notizia fu ripresa solo da Repubblica e da alcune testate del settore.

Che il quotidiano di via Solferino non sia un sostenitore delle rinnovabili è noto. Che sia uno dei pochi quotidiani che abbia cercato di fare i conti in tasca al settore e di denunciare  gli scempi al paesaggio,  pure.  Che però la reputazione del settore sia affidata solo all’azione coercitiva del Ministro Romani forse non è giusto. Quegli imprenditori onesti, costruttori di impianti fotovoltaici a terra di piccola e media taglia che non hanno bisogno di essere condonati, sicuramente non saranno d’accordo e soprattutto saranno stanchi di leggere sui giornali che il settore ha bisogno sempre e solo di sceriffi.