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Oggi a Roma la manifestazione delle Associazioni di categoria che incontrano imprese e cittadini

Tutti uniti, sotto il sole italiano. Non capita spesso in un settore dove esistono tre Associazioni di riferimento per il solo fotovoltaico (Assosolare, Anie/Gifi e Asso Energie Future), che non sempre hanno condiviso position paper e visioni comuni. L’appuntamento è per oggi, al Teatro Quirino, dove le associazioni firmatarie (tra gli altri Aper, Associazione Produttori Energie Rinnovabili, Anev, Associazione nazionale eolico e vento e Ises Italia), denunceranno gli effetti del recente decreto rinnovabili: a rischio 120.000 posti di lavoro e un settore giovane fatto di 10.000 aziende.

Anche altre realtà imprenditoriali coinvolte nella filiera delle rinnovabili stanno facendo sentire la propria voce. Dall’Emilia Romagna le aziende chiedono di salvare 500 posti di lavoro e 250 milioni di fatturato, dalla Provincia di Grosseto fanno sapere che il nuovo decreto ha messo in ginocchio le 300 imprese che operano sul territorio, dal Veneto la Cisl ha scritto al Governatore Zaia per far fronte all’emergenza di 500/600 posti di lavoro a rischio. Dalla Campania e, dalla Calabria, i parlamentari del Sud hanno lanciato l’allarme perché a rischio ci sarebbero i 50 miliardi di euro di incentivi destinati al Sud per i prossimi 20 anni.

Tra le voci fuori dal coro,  Assolterm,  che rappresenta i produttori di energia termica e che, in una nota, si è detta: “soddisfatta del decreto perché molte delle osservazioni presentate, sono state accolte”. In sospeso ancora i decreti attuativi sul settore su cui, ha dichiarato l’Associazione: “siamo fiduciosi.  E’ stato apprezzato lo sforzo per semplificare l’installazione degli impianti solari termici e per introdurre un meccanismo di incentivazione che ha il duplice merito di riconoscere pari dignità a termico ed elettrico e di rendere l’incentivo strutturale e maggiormente appetibile per l’utente finale”.