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Sugli incentivi alle rinnovabili tentativi di truffe milionarie: lo rivela un documento presentato al Senato dalla Guardia di Finanza 

Mentre si discute su come e quanto tagliare gli incentivi alle rinnovabili, c’è qualcuno che fa il furbetto e proprio sugli incentivi organizza truffe milionarie. Anche su questo ha riferito mercoledì in Commissione Prezzi del Senato il colonnello Fabrizio Martinelli, capo dell’ufficio Tutela Uscite e Mercati del Comando Generale della Guardia di Finanza.

Martinelli ha presentato ai senatori un corposo documento che riassume le principali attività illecite che influiscono sui prezzi pagati dai consumatori per i vari beni e servizi, dall’agroalimentare ai farmaci, passando anche per l’energia elettrica. La Guardia di Finanza, su input dell’Autorità per l’Energia, ha scoperto diversi casi in cui alcuni produttori di energia riuscivano a percepire indebitamente gli incentivi statali. Si legge nel documento consegnato da Martinelli ai senatori.

Le indagini svolte dal Corpo della Guardia di Finanza, avviate su segnalazione dell’Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas, hanno consentito di rilevare che alcuni operatori economici del settore hanno ceduto energia elettrica non interamente prodotta dai propri impianti alimentati da fonti rinnovabili e assimilate, essendosi approvvigionati artatamente da società di vendita operanti sul libero mercato.

Inoltre, nell’ultimo periodo è stata conclusa un’importante attività investigativa che ha consentito di accertare l’indebito ottenimento di contributi della stessa natura per circa 10 milioni di euro e, soprattutto, ha permesso di segnalare il blocco di ulteriori contributi richiesti per ulteriori 171 milioni di euro, che diversamente sarebbero andati a gravare sui consumatori, come maggiorazione del prezzo delle bollette dei prossimi 19 anni.

Il nostro Nucleo Speciale Tutela Mercati ha appurato che tali acquisti hanno consentito l’illecita percezione di contributi per un valore superiore ai 20 milioni di euro (Fabrizio Martinelli, capo dell’ufficio Tutela Uscite e Mercati del Comando Generale della Guardia di Finanza).

Il trucco, quindi, è molto semplice: acquisti energia elettrica “normale” e la reimmetti in rete spacciandola per energia prodotta da eolicofotovoltaico o altre fonti rinnovabili. Si chiama truffa ed è meno diffusa di quanto si possa pensare visto che la stessa Guardia di Finanza, sempre nel documento consegnato ai senatori, aggiunge:

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