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Nel 2025 assisteremo alla rivoluzione possibile, ossia l’energia a costo zero. Una ricerca di Ubs, banca svizzera che opera su scala mondiale, lo afferma in una ricerca

solar-forestLa notizia non è sicuramente inedita. Ciò che è inedito o quantomeno degno di nota, è la fonte della notizia. Stiamo parlando della possibilità che l’energia sarà a costo zero, prodotta in casa e che, a pubblicare questi dati, è stata la più grande banca privata del mondo, la svizzera Ubs. Un’analisi che non ha niente a che vedere con i voli pindarici di stampo ambientalista ma che riporta dati e scenari da qui al 2020. Oltre a Ubs anche i colleghi di Citigroup, di Barclays e i consulenti di McKinsey hanno “scoperto” che i combustibili fossili rappresentano il passato e che il futuro è nei pannelli fotovoltaici e nella possibilità di immaganizzare l’energia per poterla utilizzare anche quando non viene prodotta direttamente dal sole. Qualche ingegnere probabilmente direbbe che è la solita scoperta dell’acqua calda ma l’ultima parola, si sa, spetta al Dio denaro. E se a crederci o meglio, a investirci, sono le banche mondiali, la musica cambia.

La soluzione pare, almeno a parole, molto semplice. Da qui al 2020 crolleranno i prezzi dei pannelli solari e delle batterie al litio (oggi costa 360 dollari al Kwh e nel 2020 scenderà a 200) e allora dotarsi di un impianto fotovoltaico sul tetto di casa sarà sempre più conveniente. Ma l’energia del sole si sa, è intermittente. Ecco allora entrare in azione la batteria di casa che immagazzina l’energia prodotta e che, in caso di produzione eccessiva, ricarica l’auto elettrica tenuta in garage.   Di giorno i pannelli solari danno luce alla tv e agli elettrodomestici e di sera, ricaricano l’auto da utilizzare il giorno dopo.

E il guadagno qual’è? Secondo lo studio di Ubs, se si calcola che la durata media di un pannello è di 20 anni e di un’auto elettrica di circa 10, ambedue comprate a credito al 4 per cento di interesse, il risparmio sarebbe di 1000 euro all’anno. O ancora meglio. Se pensiamo che in Italia l’energia e la benzina sono i più cari d’Europa l’investimento su moduli e auto si ripaga in 7-8 anni. Per gli altri 12 anni l’elettricità è gratis, sia per la casa che per l’auto. Peraltro senza bisogno di sussidi pubblici.

Ma la vera rivoluzione, stimano sempre da Ubs, sarà rappresentata dal boom delle auto elettriche. A livello globale si prevede che verranno vendute 3 milioni e 200 mila auto elettriche entro il 2020, vale a dire il 10% del parco macchine che oggi in Europa è poco oltre lo zero per cento.

Numeri che potrebbero portare da soli  al rispetto degli obiettivi europei in materia di riduzione dell’anidride carbonica. Per raggiungerli basterebbe migliorare il parco auto interno del 4% annuo, il doppio del ritmo attuale.