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In varie città d’Italia tornano i provvedimenti tampone per ridurre l’inquinamento atmosferico, cavallo di battaglia di tante campagne elettorali

Ed eccoci di nuovo alle prese con le targhe alterne per ridurre il traffico nelle grandi città. Puntuali, con l’avanzare dell’inverno e dell’inquinamento atmosferico, i nostri amministratori propongono il solito provvedimento tampone: circolare in modo alternato. A Roma stamattina gli automobilisti si sono alzati e prima di mettere in moto la propria auto hanno dovuto controllare l’ultimo numero della targa: se dispari è rimasto fermo  e potrà circolare domani. Decisione assunta – come si legge sul sito del Comune di Roma – a tutela della salute dei cittadini e in osservanza delle normative regionali e nazionali, in considerazione dei livelli di inquinamento registrati dalle centraline Arpa.

“Una misura iniqua e dannosa per i cittadini, non risolutiva per la salubrità ambientale e che non è stata comunicata in modo adeguato e per tempo”, secondo l’Associazione di Consumatori ADOC.
«I cittadini romani sono considerati come schiavi dal sindaco Alemanno, la comunicazione sulle targhe alterne è stata tardiva e insufficiente – ha dichiarato Carlo Pileri, presidente dell’Adoc – i cittadini non hanno avuto nemmeno il tempo di organizzarsi. E’ una vergogna, dato che le targhe alterne sono una misura medievale, iniqua e dannosa, oltre che assolutamente inutile ai fini della tutela dell’ambiente. Serve solo a rimpinguare le casse comunale con un gettito extra derivante dalle multe, da 155 euro, inflitte ai trasgressori”. E pensare che il Sindaco Alemanno aveva impostato la sua campagna preelettorale sull’eliminazione di questa misura

Una promessa mai mantenuta che segue ad altre, più o meno recenti e non solo del primo cittadino di Roma (anche Milano e Torino stanno facendo i conti con i provvedimenti contro lo smog) e che dimostrano la totale incapacità degli amministratori di pianificare ciò che è assolutamente pianificabile. D’inverno lo smog sale, le città diventano delle camere a gas e non certo per colpa del traffico. Invocare, ancora una volta, la tutela della salute dei cittadini e ricorrere a provvedimenti tampone è l’ennesima presa in giro.

L’inutilità di blocchi estemporanei e targhe alterne è ormai ampiamente dimostrata: nei decenni passati e negli ultimi anni non hanno mai avuto alcun ruolo nella riduzione degli inquinanti  Dando uno sguardo ai dati ufficiali sono i fattori meteorologici e climatici che determinano le concentrazioni degli inquinanti nell’atmosfera urbana, piuttosto che il traffico. Del resto la conferma viene proprio dalle alte concentrazioni del PM 10 nei giorni e nei periodi festivi invernali con la riduzione del traffico a scuole e uffici chiusi. L’ABC del PM10 insegna che freddo e alta pressione concentrano gli inquinanti, mentre caldo e bassa pressione li disperdono, con un ruolo molto limitato del riscaldamento legato al combustibile usato.

Perchè allora non intervenire con dei provvedimenti strutturali per il ricambio dei motori (anche i diesel, tra cui i “cosidetti eco” che inquinano 10 volte di più del benzina e molto di più di GPL e metano), oltre a serie iniziative su viabilità, auto ibride e trasporti?.

Quello che occorre è una strategia pluriennale di riduzione strutturale delle fonti emissive e non provvedimenti iniqui, inutili e inefficaci come le targhe alterne, che servono solo a nascondere il vuoto di serie ed efficaci politiche ambientali. Questo, almeno per mettere la parola fine alle finte emergenze e soprattutto per evitare che il disagio di chi stamattina non ha potuto utilizzare la macchina per recarsi al lavoro, sia servito realmente a qualcosa. La percezione è che, negli ultimi tempi, i sacrifici dei cittadini contano ben poco e che, essendoci di mezzo la politica, tutto può essere il contrario di tutto. Pari o dispari, a voi la non scelta.