Un blog che parla di green economy lontano dalle cronache ufficiali e dai comunicati aziendali. Le storie del mondo green raccontate da un altro punto di vista.

Venerdì 15 novembre a Milano, le proposte  per proteggere i mercati ad alta innovazione da corruzione, frodi e reati economici. Un’iniziativa promossa da Transparency International Italia, l’associazione leader nella lotta per la trasparenza e contro la corruzione, nell’ambito delle collective actions del Siemens Integrity Initiative – che supporta progetti della società civile volti a promuovere mercati corretti nel mondo – con il partenariato del Ministero della Funzione Pubblica e il patrocinio del Ministero dell’Ambiente

181Rilanciare il sistema Italia con l’integrità nella green economy“, è questo il titolo del convegno che Transparency Italia organizza venerdì 15 novembre (Palazzo Turati – Camera di Commercio – via Meravigli 9/b a Milano). Una giornata che vedrà la partecipazione di rappresentanti istituzionali sia a livello locale che nazionale, del mondo delle imprese, della società civile e della ricerca. Al centro dell’incontro, le proposte, o meglio, le buone pratiche da seguire per ridurre il rischio di corruzione nel settore della green economy e per arginare i fenomeni illustrati dal rapporto “Green Clean Market”, di cui il convegno rappresenta il momento conclusivo.

Un progetto durato tre anni che ha fotografato, tra i pochi in Italia,  i lati oscuri di un nuovo settore emergente e strategico su cui non sono mancati le frodi e gli episodi di corruzione. Due le fasi del progetto: la prima dedicata alle energie rinnovabili, la seconda alla logistica, alla mobilità, alle infrastrutture e alle grandi opere la cui “riconversione” in chiave sostenibile è una delle sfide che attende il settore della green economy.

Per le fonti rinnovabili“, ha spiegato Mara Mignone,  criminologa del RISSC,  Centro Ricerche e Studi su Sicurezza e Criminalità e coordinatrice scientifica del Rapporto “Green Clean Market, “abbiamo assistito a modus operandi criminali del tutto nuovi. Per la logistica e la mobilità invece, ritroviamo i soliti fenomeni di corruzione. Paradossalmente possiamo dire che, trattandosi di settori già maturi, le dinamiche e le tendenze criminali sono già talmente insite nel sistema che il rischio di corruzione è costante e risaputo. L’unico elemento di novità o quantomeno di interesse grazie agli ingenti fondi che arrivano sia dall’Europa che dalle casse pubbliche, è proprio il tema della sostenibilità”.

Si tratta di settori“, ha proseguito Mara Mignone, “che sono anche già ampiamente infiltrati dalla criminalità perché non solo permettono di generare profitti attraverso iniziative apparentemente lecite, ma anche di riciclare denaro sporco e di creare sinergie con altre attività illecite, come  il traffico di droga e di armi. E soprattutto, di consolidare la propria posizione in altri settori-chiave dell’economia mafiosa, quali le costruzioni, il movimento terra e la realizzazione di lavori edili collegati ad appalti nel settore pubblico“.

Ma non è solo la criminalità organizzata a mettere a rischio la sostenibilità. Secondo il rapporto curato dal RISSC,  l’iniziativa pubblica, o meglio l’ingerenza del sistema pubblico, condiziona l’iniziativa privata. Basti pensare alle aziende municipalizzate, dove i controlli e le sanzioni sono praticamente inesistenti (la vicenda Atac di questi giorni insegna nda), e dove i noti personalismi, nepotismi e sprechi di denaro condizionano ogni forma di innovazione e miglioramento del servizio. Questo, sia per i trasporti pubblici che per la raccolta differenziata dei rifiuti.

In ultimo, ma non certo per importanza, il capitolo grandi opere e infrastrutture. Il rapporto lancia un segnale d’allarme: “nel breve-medio periodo le opportunità criminali saranno perlopiù legate ai fondi di provenienza comunitaria prossimi alla scadenza. Grazie alla disponibilità di denaro contante e all’offerta di servizi sul territorio, la malavita organizzata sarà tra i pochi a poter rispondere, in breve tempo,  ai requisiti imposti dai bandi”.

E l’evento di venerdì prossimo sarà l’occasione per discutere di questi ed altri aspetti, ma soprattutto per cercare di porre un freno a quei fenomeni criminali che hanno già inquinato molti settori economici e che rischiano di condizionarne l’evoluzione in chiave sostenibile.

Leggi qui il programma della giornata

L’ingresso all’evento è gratuito. Info su www.greencleanmarket.org

Per registrazioni e adesioni: info@transparency.it  – tel. 02/40093560