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Speravano di farla franca truccando le foto e aggirare così gli iter autorizzativi necessari per attivare un impianto fotovoltaico. E’ quanto scoperto dai carabinieri del Nucleo Operativo Ecologico di Lecce che a Mesagne, in provincia di Brindisi, hanno posto sotto sequestro un impianto fotovoltaico della potenza nominale di circa un megawatt e del valore di cinque milioni di euro. I “furbetti” non hanno tentato di aggirare la legge con il solito trucco di tanti piccoli impianti realizzati ma in questo caso, prima hanno costruito l’impianto e poi, tentato di ottenere le autorizzazioni necessarie. In Comune hanno pensato di depositare solo delle foto truccate dove risultava che l’impianto non esistesse ancora. Secondo il Noe però quelle foto non sono state scattate nello stesso luogo dove l’impianto è stato costruito e dove, peraltro, non era mai stata rilasciata nessuna autorizzazione. Ora i pannelli verranno rimossi e la società indagata.

Del resto, sia sa, in provincia di Brindisi su 12mila e 200 ettari di terreno agricolo, il fotovoltaico ne ha sottratti ben mille e le indagini di Carabinieri e Procura di Brindisi ormai non si contano neanche più. Oltre 200 sono infatti le Dia (Dichiarazione inizio lavori) giunte al solo Comune di Mesagne nell’ultimo anno che hanno scatenato, come definita dal Nuovo Quotidiano di Puglia, la “Guerra Santa” contro gli impianti fotovoltaici. Secondo i tecnici del Comune nulla è stato “risparmiato” dai Lanzichenecchi degli specchi di silicio: nè zone a rischio idrogeologico, nè zone di interesse storico archeologico.