Riporto di seguito l’articolo “La bolletta delle beffe” dell’amico e collega Luca Pagni pubblicato oggi sul suo blog “Piccole e medie imprese” di Repubblica.it, dove scrive dei nuovi tagli previsti in Finanziaria, tra cui quelli destinati alle rinnovabili.
Un taglio netto del 30% agli incentivi per le rinnovabili. Ma anche ai fondi destinati a sostenere le famiglie meno abbienti, la ricerca scientifica nel settore dell’energia e i contributi ai piccoli comuni. Il provvedimento con cui il governo ha intenzione di ridurre il peso che “incentivi, benefici e agevolazioni comunque gravanti sulle componenti tariffarie relative alla fornitura di energia elettrica e del gas naturale” la dice lunga sul momento di confusione politica e non solo in cui è caduto il governo guidato da Silvio Berlusconi.
Nelle intenzioni dell’esecutivo, la manovra, chiamiamola così, correttiva avrebbe lo scopo di limitare l’esborso delle famiglie per le bollette energetiche. Ma siamo proprio sicuri che sia così? Tagliare del 30% (tra l’altro cambiando le regole per la terza volta in meno di un anno) gli incentivi alle rinnovabili proprio nel momento in cui gli italiani hanno rinunciato al nucleare, assomiglia tanto al classifco effetto boomerang. Se non ci garantiamo ora una alternativa all’energia prodotta dagli idrocarburi rischiamo di pagarla cara più avanti.
Ma non solo. Di effetto boomerang possiamo parlare anche per il fatto che il taglio del 30%, così come è scrittto il provvedimento, riguarda anche i 500 milioni che gli italiani pagano per sostenere le famiglie più disagiate, sgravandole di una parte della loro spesa per le bollette. Quindi, le famiglie più povere con questo provvedimento pagherebbero di più luce e gas, mentre avrebbero uno sconto le famiglie, diciamo così, benestanti. E’ quello che voleva il governo?
Per non dire che il taglio riguarderebbe anche la ricerca nel settore (ma non sarebbe la prima volta in questi anni), nonché le agevolazioni destinate alle Ferrovie, grande consumatrice di energia. Ma costretto a spendere di più l’amministratore delegato di Fs Mauro Moretti non sarà costretto ad aumentare le tariffe? E, infine, che dire del taglio del 30% alle agevolazioni per i produttori di energia nelle piccole isole, voce sotto la quale l’anno scorso la Lega con un blitz fece inserire anche i distributori di energia elettrica nelle regioni del Nord? Una vera beffa da parte del ministro Tremonti!
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