Un blog che parla di green economy lontano dalle cronache ufficiali e dai comunicati aziendali. Le storie del mondo green raccontate da un altro punto di vista.

“Progetto imprese per l’Italia” in streaming mercoledì 5 ottobre

“Incentivi sicuri destinati all’efficienza energetica, fino al 2020, possono valere un incremento medio del Pil dello 0,6”,

Ad affermarlo, il “Progetto delle imprese per l’Italia”, in un documento presentato venerdì scorso a Roma e firmato da Confindustria, ABI, Rete Imprese Italia, Ania e Cooperative che verrà trasmesso in streaming anche sul sito di Confcommercio il 5 ottobre, a partire dalle 9.30. Secondo alcune indiscrezioni, riportate  dal Sole 24 Ore, nel pacchetto degli interventi sul tavolo del Ministero dello Sviluppo Economico, ci sarebbe la proroga oltre il 2011 della detrazione fiscale del 55% sui lavori di risparmio energetico in edilizia. Anche la semplificazione delle procedure per sbloccare gli investimenti nelle infrastrutture energetiche e la deducibilità degli interessi a favore delle società che investono – tra l’altro – nella costruzione e gestione di impianti per la fornitura di acqua, energia e teleriscaldamento, potrebbero essere tra le prossime scadenze in agenda allo Sviluppo Economico.

Secondo il “Progetto delle imprese per l’Italia”,  guidato da Emma Marcegaglia, l’Italia ha bisogno di investimenti significativi nel settore, soprattutto per quanto riguarda le nuove tecnologie e la costruzione di infrastrutture. Per favorire la crescita, infine, Confindustria raccomanda di tenere sotto controllo i prezzi di gas ed elettricità. Un risultato che potrebbe essere ottenuto, secondo gli industriali, finanziando gli incentivi con la fiscalità generale europea piuttosto che con risorse interne.

Anche R.ETE Imprese Italia, gruppo che comprende Casartigiani, Cna, Confartigianato, Confcommercio e Confesercenti chiede al governo di mantenere in vigore la detrazione al 55%, dato che, da quando è stata introdotta, ha generato 8 miliardi di investimenti, quasi 60mila interventi realizzati da circa 50mila imprese e 120mila nuovi posti di lavoro.

Un potenziale inespresso, quello della green economy che, di fronte a regole chiare e certe potrebbe esprimersi al meglio. Basti pensare ad esempio all’eolico che, secondo i dati dell’Associazione di categoria, ANEV, potrebbe portare 10 miliardi investimenti nei prossimi cinque anni, cosa oggi non possibile poiché mancano i decreti attuativi per sbloccare il settore.

Investimenti da sommare ai 4,38 miliardi di euro, tanti sono i soldi attivati dalla detrazione del 55% che, negli ultimi due anni, ha dovuto affrontare due proroghe e, per due volte, è stata tra le agevolazioni a rischio tagli.

Secondo i dati dell’Enea le pratiche nel 2010 sono state 405mila, con un aumento del 71% rispetto all’anno precedente. Paradossalmente il fatto di non poterne – forse – godere in futuro, ha accelerato le richieste. Il peso per l’Erario è stato di 1,1 miliardi nel 2010 e 1,3 miliardi nel 2011. Un onere a cui però vanno sicuramente riconosciuti meriti importanti: l’emersione del lavoro nero, il sostegno all’occupazione e alle imprese del settore, la riduzione dei consumi energetici e la realizzazione di interventi che, senza incentivi, non sarebbero stati realizzati.

E mentre gli italiani si comportano bene e risparmiano energia, l’Unione europea ha  aperto una procedura di infrazione nei confronti dell’Italia anche in materia di efficienza energetica degli edifici (dopo quella sui rifiuti). Dopo un primo avvertimento  dello scorso novembre in cui Bruxelles sottolineava alcune incongruenze tra la normativa italiana e la direttiva 2002/91 sul rendimento energetico in edilizia, è arrivato ora un “parere motivato” con la richiesta formale di applicare tutte le norme comunitarie sulle prestazioni energetiche in edilizia. Si tratta dell’ultimo passo ufficiale prima del deferimento alla Corte di Giustizia Ue e all’eventuale applicazione di sanzioni.

Diverse le mancanze imputate all’Italia. Prima di tutto, la Commissione contesta una norma inserita nelle “Linee Guida nazionali per la certificazione energetica degli edifici”, varate nel giugno del 2009, che permette ai proprietari di fornire un’autocertificazione delle prestazioni energetiche dell’abitazione che intendono vendere o affittare, purché la collochino nella classe di efficienza peggiore, la G.

Mercoledì 5 ottobre 2011, alle ore 9.00, sul sito associativo di Confcommercio servizio streaming per la presentazione dell’iniziativa congiunta “Progetto delle Imprese per l’Italia” di Abi, Ania, Alleanza delle Cooperative, Confindustria e Rete Imprese Italia. Interverrà il Segretario Generale Luigi Taranto.