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Al via la campagna di sensibilizzazione del Consorzio Ecolamp in collaborazione con Mondadori

Campagna Ecolamp in collaborazione con MondadoriOgni anno vengono immessi sul mercato italiano 130 milioni di lampade a basso consumo di energia ma dal  giugno dell’anno scorso tutti i cittadini possono consegnare gratuitamente ai negozianti le lampade fluorescenti esauste, quando ne acquistano una nuova equivalente.

Ed è proprio il ritiro 1 contro 1, previsto dal Decreto Ministeriale 65/10 che Ecolamp – il Consorzio senza scopo di lucro che si occupa della raccolta e del trattamento delle sorgenti luminose a basso consumo esauste – vuole promuovere  con una ampia campagna di informazione, presentata oggi presso la sede della Mondadori.

Un milione di shopper personalizzate con il vademecum sulla corretta raccolta differenziata delle lampade a basso consumo saranno distribuite presso 521 punti vendita Mondadori e, contemporaneamente, verrà avviata una campagna multimediale su stampa, radio, web e unconventional media.

Se la nostra lampadina a risparmio energetico ha smesso di funzionare innanzitutto è importante sapere che non dobbiamo mai buttarla nella spazzatura perchè contiene una piccola quantità di mercurio ed è quindi un rifiuto pericoloso.

Oggi possiamo fare due cose per smaltirla correttamente:

  1. restituirla ai punti vendita quando se ne acquista una nuova , in rapporto di 1 contro 1 (Decreto Ministeriale 65/10).
  2. portarla presso le isole ecologiche comunali, dove sono collocati gli appositi contenitori del Consorzio

Due procedure apparentemente semplici dove però, spesso, non mancano le difficoltà. Isole ecologiche non sempre comode e che, alle volte, neanche  sono attrezzate per il ritiro di questo tipo di rifiuto, distributori che cercano di disincentivare il ritiro o che negano la possibilità di farlo.

In questo caso, secondo la legge, il cittadino può far valere i propri diritti ma certo non si prospetta una vita facile per chi vuole, con grande senso di responsabilità, seguire l’iter corretto ed evitare danni all’ambiente. Un iter che, come spesso succede in Italia quando si parla di normativa ambientale, varia da Comune a Comune, da zona a zona come, ad esempio, la Lombardia dove 200 sono le isole ecologiche per la raccolta differenziata ma meno di 10 sono quelle che ritirano le lampadine esauste.

“In Italia – ha spiegato Federico Schivo, Operations Manager di Ecolamp – le isole ecologiche sono circa 3500. Oggi la normativa impone al distributore di portare le lampadine all’isola ecologica ma non impone all’isola di raccoglierle, se non attrezzata adeguatamente”. “Il problema però è che – ha proseguito Federico Schivo –il distributore deve comunque trovare una soluzione perché, secondo la legge, non può tenere le lampadine per più di 30 giormi. A quel punto si cercherà un altro punto di raccolta, magari a centinaia di chilometri da Milano e, il principio che quando si parla di tutela ambientale vale il chilometro zero, viene meno”.

In Olanda – ha spiegato ancora Schivo – hanno mandato a casa un kit per la raccolta differenziata di pile, lampadine e altri rifiuti casalinghi pericolosi che ogni cittadino può portare, già correttamente divisi, ai punti vendita della grande distribuzione. Da noi, comuni, province e aziende municipalizzate, non hanno ancora risolto i problemi autorizzativi per il conferimento dei rifiuti pericolosi e troviamo tante “isole ecologiche infelici” come in Toscana, in Liguria, in Friuli o, in città quali Roma”.

Dal 2009 e, fino al 2016, le lampadine tradizionali non dovranno più esistere e, il prossimo impegno del Consorzio sarà quello di sviluppare ulteriormente sul territorio nazionale i Collection Point, un canale di raccolta per venire incontro alle esigenze delle aziende e degli installatori di tutta Italia, che desiderano conferire direttamente le sorgenti luminose esauste.

Un collection point di Ecolamp

Grazie al servizio Collection Point i professionisti possono consegnare gratuitamente qualsiasi quantitativo di lampade esauste presso i centri di raccolta convenzionati Ecolamp in tutta Italia che sono consultabili sul sito di Ecolamp.

Sul sito del Consorzio si può anche cercare l’isola ecologica più vicina sperando che sia attrezzata per raccogliere rifiuti pericolosi e quindi, anche la nostra vecchia lampadina fluorescente che non ci serve più.