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Un’inchiesta dell’Espresso in edicola questa settimana svela i nomi delle aziende che hanno fatto affari nel nostro paese, pagando poche tasse in Lussemburgo. Uno dei settori, quello delle energie rinnovabili, e in particolare i grandi campi fotovoltaici in Puglia
Il frazionamento degli impianti visto dall'altoIl fondo sovrano di Abu Dhabi, il magnate egiziano Sawiris, Il gigante americano General Electric. Colossi bancari come Hsbc e Deutsche Bank. Il big europeo dei diritti del calcio. I signori australiani delle energie rinnovabili. Tutti pronti a investire in Italia. Passando però dal Lussemburgo. Dopo aver firmato accordi segreti con il fisco del Granducato per ridurre al minimo le tasse. “L’Espresso” nel numero in edicola domani analizza una serie di operazioni gestite nel nostro Paese sulla base dei file di LuxLeaks.

Un esempio rilevante per l’Italia riguarda i fondi di Deutsche Bank. Nel 2006 firmano un accordo per abbattere le tasse su un colossale piano d’investimenti, gestito attraverso una piramide societaria: in cima c’è un fondo con base nelle isole Cayman, noto paradiso offshore a tassazione zero; in mezzo, una controllata di Malta, che possiede quattro finanziarie lussemburghesi. Una di queste detiene azioni di due società (srl) italiane: il 60 per cento della Erice, il 30 della Tamerice.

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I ruling lussemburghesi gettano nuove ombre anche sulla grande corsa a investire nelle energie rinnovabili negli anni in cui l’Italia garantiva ricchissimi incentivi pubblici. Nel giugno 2010 la banca Hsbc chiede al Granducato un trattamento di favore per un suo fondo che sta investendo in Puglia con il gruppo De Gennaro. L’accordo fiscale – scrive l’Espresso – riguarda un finanziamento ibrido di 12 milioni concesso alla società italiana (80 per cento Hsbc, 20 De Gennaro) creata per sviluppare grandi impianti fotovoltaici. Campi che, in più occasioni, sono stati oggetto di indagini e di sequestro da parte della Magistratura

L’effetto è l’azzeramento delle imposte per la banca estera: i profitti che escono dall’Italia non sono tassabili; la società-madre lussemburghese può invece scaricare gli interessi girati alla capogruppo inglese; e alla chiusura dell’investimento, anche le plusvalenze saranno libere da imposte. “Quelle delle energie rinnovabili – sottolinea l’Espresso – è un doppio scandalo: grazie al Lussemburgo, i vip stranieri non hanno pagato tasse in Italia sui profitti delle energie rinnovabili; e con i sussidi statali, hanno addirittura incassato soldi dai cittadini italiani”.

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Leggi qui l’inchiesta dell’Espresso e qui la mappa delle società coinvolte