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Presentato da Pufin Power il nuovo piano industriale per la MEMC  che con l’anno nuovo dovrebbe riprendere la produzione di silicio policristallino nell’ex stabilimento SunEdison di Merano 

ex-memc-sunedison-sinigo-01La Pufin Power ha sottoscritto con la MEMC Electronic Materials Spa (A Sunedison Semiconductor Company) un preliminare di acquisto dello stabilimento (divisione policristallo) sito in Merano (BZ). Con l’acquisizione dello stabilimento MEMC di Merano (BZ), il Gruppo Pufin Power diviene uno dei primi gruppi in Europa per specializzazione e completezza della filiera produttiva nel settore dell’energia solare.

L’azienda di Merano occupa circa 160 lavoratori attualmente in CIGS. Il nuovo piano industriale,  presentato ieri dall’Amministratore Delegato di Pufin Power,  Massimo Pugliese, ai rappresentanti del Ministero dello Sviluppo Economico, della Provincia Autonoma di Bolzano e delle organizzazioni sindacali, prevede l’avvio delle attività a gennaio 2015 con l’intero reintegro occupazionale entro giugno 2015, per poi impiegare circa 230 unità con la produzione a regime di 4800 tonnellate di silicio annuo.

L’intero livello occupazionale del Gruppo Pufin Power negli stabilimenti siti in Italia – Olanda – Germania – Francia. sarà di oltre 600 unità. Lo stabilimento di Merano, nato grazie ad un investimento effettuato dalla Sunedison di oltre 250 milioni di euro, si collocherà in un’ottica di stretta collaborazione con le altre aziende del Gruppo Pufin Power ed in particolare con la Solland Solar Cells (Heerlen – Olanda), attuale principale produttore europeo di celle in silicio policristallino.

Si legge in una nota di Pufin Power: “Per il mio gruppo – ha dichiarato Massimo Pugliese, CEO del Gruppo Pufin Power – rilevare il noto stabilimento di Merano impegnato nella produzione di silicio policristallino ha rappresentato un ulteriore ed enorme passo in avanti nella strategia produttiva nel solare in Europa. Attualmente importanti segnali e vantaggi alla produzione Made in Europe sono emersi anche grazie all’importante politica statunitense di anti-dumping nei confronti dei produttori cinesi e taiwanesi ed alla svalutazione dell’euro nei confronti del dollaro. Tutto questo di sicuro sta avvantaggiando il mio gruppo con incrementi produttivi nei diversi siti anche in virtù di alleanze industriali-commerciali con multinazionali asiatiche proiettate verso il mercato statunitense che rappresenta di sicuro il principale mercato presente e futuro nel settore.”