Un blog che parla di green economy lontano dalle cronache ufficiali e dai comunicati aziendali. Le storie del mondo green raccontate da un altro punto di vista.

Assegnata a una scuola in provincia di Vicenza la prima certificazione ‘Adottiamo una scuola’: obiettivo istituti sostenibili

work-in-progress-445x235Un anno fa il Censis dichiarava che 342 mila erano gli alunni esposti ad amianto e che, su oltre 41mila strutture, 24mila hanno impianti mal funzionanti o fuori norma, in 9mila gli “intonaci sono a pezzi”, in oltre 7mila “tetti e coperture sono da rifare”. Questo accadeva a maggio 2014, mentre nel luglio dello stesso anno il Governo Renzi lanciava due hastag dedicati a #scuolenuove e #scuolesicure: uno stanziamento pari a 1.094.000.000 di euro per costruire nuove scuole, mettere in sicurezza e ripristinare quelle esistenti. In tutto 20.845 gli edifici scolastici coinvolti dal piano.

E fin qua siamo all’intervento del pubblico e della politica. Che dire invece dell’impegno dei privati, come il caso della scuola Rigotti di Malo in provincia di Vicenza, resa più sostenibile grazie al progetto “Adottiamo una scuola”? Per un certo periodo sono stati misurati i consumi di gas metano e con i sensori sono stati misurati gli andamenti di temperatura e umidità all’interno dei locali scolastici, confrontando spazi diversi in periodi diversi. Ciò ha permesso un risparmio di gas metano dell’8% all’anno grazie a una migliore gestione degli impianti, mantenendo il livello di comfort termico ottimale. Sulla base dei risultati conseguiti a Malo, Csqa ha rilasciato al laboratorio Ecamricert il certificato di conformità in quanto coordinatore e responsabile dell’iniziativa.

I veri protagonisti di questo progetto di sostenibilità sono stati, però, i bambini con i loro insegnanti. Diverse le iniziative intraprese con gli allievi sia in ambito educativo che di adozione di buone pratiche: come si legge un contatore dell’acqua e della luce, come si può differenziare a scuola la carta e l’umido, l’istituzione a turno tra gli allievi del ‘custode della luce’, del ‘custode delle finestre’, del ‘custode del portone’, la raccolta impilata fatta dai bambini dei piatti di plastica della mensa che ha dimezzato il numero di sacchi per la raccolta, il passaggio dall’acqua minerale alla caraffa, ecc.

Un aspetto importante è la restituzione al territorio degli importi corrispondenti al risparmio energetico quantificato, sia come riduzione di CO2, sia in termini di bolletta elettrica/gas, che sarà reinvestito dal Comune in azioni di miglioramento degli edifici scolastici, in materiale didattico o in proposte formative. “In questo modo la scuola torna a essere uno strumento fondamentale per coinvolgere i bambini e le famiglie e contribuire al cambiamento delle nostre città”, ha sottolineato Pietro Bonato direttore generale di Csqa.